Commento a cura di
Margareth Eckel
su
Il ritorno di Sadhana
(a seguito della
rivelazione “Golgota”)
1.
La Comunicazione
più sorprendente della Rivelazione-Wolf è il
messaggio del cambiamento di pensiero di Sadhana, già
avvenuto. Molti amici nello spirito non l'accettano. Questo ha diversi motivi:
gli uni hanno in sé ancora troppo dello spirito del giudizio e della condanna,
agli altri manca una Rivelazione dello stesso genere nell'Opera-Lorber e nelle
comunicazioni di B. Dudde; di nuovo, altri sono
dell'opinione che nel mondo ci dovrebbe essere qualcosa da notare di questo
avvenimento, se fosse avvenuto davvero.
2.
Per comprendere la contraddizione del fatto che, nonostante il già avvenuto
cambiamento di volontà di Sadhana il mondo non sia
migliorato, ci si deve rendere chiaramente conto su che cosa significa questo cambiamento, cioè ritorno, e questo si
dimostra meglio di tutto in noi stessi. Noi tutti abbiamo alle spalle un tale
cambiamento. Ognuno è andato una volta o l’altra nella direzione sbagliata, ed
è ritornato, solo dopo averlo riconosciuto, cioè: abbiamo cambiato
volontariamente la direzione della nostra via. Ci siamo rivolti a Dio e abbiamo
indirizzato la nostra volontà a LUI, dopo che in precedenza avevamo spesso
agito nella volontà invertita, contro di LUI.
3.
La nostra conversione consiste perciò nel fatto che vogliamo di nuovo vivere nell'Amore dell'Ordine di Dio; che vogliamo accogliere le Caratteristiche
di Dio: vorremmo essere pieni
d’amore, umili, mansueti e pazienti. Ora, però, ognuno esamini se stesso, se gli riesce. Se siamo onesti, dobbiamo
ammettere che, nonostante la nostra migliore volontà interiore, esteriormente
mostriamo spesso false reazioni, parlando e agendo diversamente da come
vogliamo veramente.
4.
Ciò che ostacola spesso la nostra buona volontà più interiore, è il nostro essere: quell'involucro dagli innati
tratti del carattere e propri pensieri, sentimenti e azioni del passato, nel
quale stavamo come in un carcere; quel mantello sorto dalle forze della nostra
anima che ci rimane attaccato finché non è trasformato pezzo per pezzo
attraverso l'Amore e la Grazia del nostro Padre Celeste, attraverso la Forza
del Suo spirito in noi, e più precisamente secondo la misura del nostro sforzo
proveniente dal nostro nuovo e giusto volere, secondo la misura del nostro
superamento e, soprattutto, secondo la misura del nostro amore e dalle opere
procedute da questo.
5.
Finché questo cambiamento non seguirà, il nostro atteggiamento esteriore spesso
rimane ancora nella contraddizione al nostro volere interiore, cioè non ci si riesce
ad essere tanto buoni come vorremmo
volentieri esserlo. Ricadiamo e commettiamo continuamente i vecchi errori.
6.
La nostra inversione si è svolta da
tempo, ma il nostro essere è ancora, in gran parte, non cambiato.
7.
Similmente, ma in una dimensione immensa, si può immaginare la faccenda con Sadhana. Il suo cambiamento, o ritorno nella Notte del
Venerdì Santo [la terza Pietra miliare “Golgota”]
– per quanto lo comprendiamo giustamente – il cambiamento di massima della
volontà del figlio perduto, il suo rinsavire, la sua decisione, la propria
forza di volontà finora rivolta contro Dio,
fu di nuovo da adeguare con la Volontà
di Dio.
8.
Tuttavia, tra volere e potere si trova una lunga via. Tutte le forze
dell'anima, che Sadhana ha impiegato attraverso le
Eternità per opere di cattiveria, la circondano, come circondano il suo essere
esteriore, che dapprima deve essere trasformato. Le membra del suo corpo (le
schiere di spiriti proceduti dalla sua forza) sono ancora animati in gran parte
dal suo falso spirito – insomma: nell’enorme grandezza dell'involucro
dell'anima di Sadhana è semplicemente naturale che il
processo di trasformazione occupi delle Eternità. Il ritorno deve avvenire
passo dopo passo, come anche il distacco, l'allontanamento da Dio, si è svolto
a poco a poco.
9.
Per comprendere la narrazione degli avvenimenti nella notte del Venerdì Santo
nel Regno spirituale, è quindi assolutamente necessario che si faccia una
distinzione tra cambiamento e ritorno. Il cambiamento si è svolto in
quella notte, e significa la svolta fondamentale della volontà erroneamente
orientata di Sadhana, al suo orientamento su Dio[1].
Il ritorno[2] è la lunga via della lenta
purificazione e riparazione del suo essere in tutte le sue parti, e a questo
ritorno un giorno seguirà il ritorno a casa.
10.
Inoltre c'è da distinguere tra l'essere-Satana
e la persona Sadhana-Lucifero.
L'essere di Satana non è identico con la persona di Sadhana
("Il Libro di Grazia"). L'essere di Satana è il principio cattivo, e
questo è ciò che è proceduto da lui nelle attività malvagie. Queste forze
(Forze di Dio che una volta erano buone e attraverso l'inversione della volontà
di Sadhana furono continuamente rivolte contro Dio) sono realtà spirituali che,
con il personale voltafaccia della volontà di Lucifero, non sono rimosse dal
mondo, ma devono prima essere redente. – Se si pensa a tutto questo, non c'è da
meravigliarsi che, in pratica, non percepiamo ancora nulla della conversione di
Sadhana, tanto più che l'inferno è abbastanza
fittamente popolato anche senza Sadhana.
11.
Dalla Rivelazione tramite Anita Wolf, però, non
apprendiamo solo che Sadhana, secondo la volontà, ha
già effettuato il ritorno, ma anche del fatto che in questo stadio deve
superare quattro prove del
cambiamento di volontà, ovvero dovrà stare quattro volte davanti ad una svolta
decisiva, per così dire, davanti a un incrocio. – Di che genere erano e saranno
queste prove, non è stato detto, tuttavia questa indicazione ci aiuta comunque
molto alla comprensione di alcune apparenti contraddizioni altrimenti
inspiegabili.
12.
Per esempio, nell'Opera-Lorber si legge da un lato, che il figlio perduto è
bensì già sulla via del ritorno [Grande Evangelo di
Giovanni, vol. 10, cap. 188, 21]: «Non
comprenderai ciò che voglio dire con questo: il figlio perduto è di certo già
sulla via del ritorno, ma ci vorranno tempi infinitamente lunghi prima di
giungere nella vecchia casa del Padre".).
13, D'altra parte
nel [vol. 2, cap. 63, 3]. «Ma quando tutte le terre e tutti i soli saranno dissolti e convertiti
esclusivamente in esseri umani, allora anche di quell'uno non resterà più che
solo e unicamente il proprio io, il quale, nello stato di assoluto abbandono e
di perfetta solitudine in cui verrà a trovarsi, dovrà, con il succedersi dei
tempi, piuttosto disporsi al ritorno, che non condannarsi a languire senza
speranza per l'eternità (…)».
14.
Si può supporre che nel secondo caso si tratti dell’ultimo punto di svolta
delle quattro prove sulla via di Sadhana indicati da
Anita Wolf.
– * –
15.
Nella più grande contraddizione sul ritorno di Sadhana
sembra stare la Rivelazione-Dudde. [BD n. 7838] Là si legge: «…essa sta ancora nell’opposizione più dura contro di Me, come nemico e
avversario è ancora nella massima posizione di rifiuto, e opera costantemente
contro di Me (…) che per lungo tempo ancora non c'è da pensare ad un ritorno
dello spirito avverso, perché dapprima deve essere redento l'intero seguito…».
17.
E questo coincide perfettamente con le dichiarazioni per mezzo di Anita Wolf. Anche nell'Opera UR è comunicato che Sadhana ritornerà a casa per ultima, dopo che tutti
gli altri saranno salvati e redenti. La lunga, lunga via del ritorno, però, è la metamorfosi che si svolge all'interno
dell'involucro del bruco, è la lotta che Sadhana deve
portare a termine contro tutte le forze spirituali negative del suo involucro
che la circondano costantemente, forze che agiscono su di lei, come anche il
nostro passato aderisce a noi, ci opprime, come anche i nostri pensieri
negativi del passato ci girano intorno, ritornano continuamente a noi, finché
non saranno redenti. La via del ritorno è la Redenzione, ed è già cominciata con la formazione della materia. Ma
per la persona di Sadhana,
il suo ritorno, comincia, secondo la dichiarazione dell'Opera UR, con il ritorno del Signore.
18.
Perciò, il ritorno di Sadhana contraddice tanto poco
come il concetto del vostro ritorno, quando si legge in Bertha
Dudde [BD n. 7838]: «Voi uomini non dovete farvi deviare, quando
vi viene detto che lui si troverebbe già sulla via del ritorno…».
19.
Poiché il Ritorno del Signore non si è ancora svolto in tutte le fasi, e dato
che il Signore non usa dire la stessa cosa in tutte le Rivelazioni, qui si può
presumere che l'inizio del ritorno
personale di Sadhana, non è ancora cominciato.
20.
Un ulteriore intoppo nel confronto tra l'Opera-Lorber e la Rivelazione-Wolf, lo fornisce la dichiarazione dell'Opera-Lorber, che
tutta la Creazione materiale sarebbe fatta della grande anima di Sadhana. In base a questa
Comunicazione, molti lettori s'immaginano ora che Lucifero sarebbe diventato un
essere senza anima dopo la formazione
della materia, quindi solo spirito, tanto più – che è accentuato anche nelle comunicazioni-Dudde – che l'anima di Lucifero sarebbe stata dissolta con
la creazione della materia, in modo che ne è rimasto solo il suo io.
21.
Ebbene, ad ognuno deve essere chiaro che per un "io", ci vuole anche
un'anima, soprattutto proprio un'anima. Ma quest'anima non è identica alla
veste dell'anima oppure corpo dell'anima,
che però anche spesso, per brevità, è descritta con "anima".
22.
Il grande spirito Sadhana-Lucifero, la prima figlia
di Dio, proprio come tutti gli altri spiriti che sono stati creati secondo
l'Immagine di Dio, ha un nocciolo personale (come Dio stesso) ed un essere
esteriore impersonale. Ambedue formano la grande essenza spirituale Sadhana oppure Michael, ecc. Il mantello dell'anima che
avvolge il nocciolo personale, la persona, si forma dalle ‘azioni’ di questo
spirito, dalle sue forze e da tutti i suoi prodotti, dalle generazioni sorte da
lui, che sono pervase tutte dal suo spirito, le quali fanno parte della sua
essenza spirituale; esse, quindi, sono membra del suo corpo.
23.
Questo corpo animico
di Sadhana, questo strato esteriore della sua anima,
fu dissolto e legato nella materia, non la sua anima personale.
24.
Perciò è perfettamente giusto e in accordo con Lorber e Dudde,
quando si legge:
25.
[Opera UR - 6° Giorno/1279]: «Ma ora la sua anima (di Lucifero) porta
altrettanto il carico della Creazione ugualmente pesante, come l'Agnello di Dio
alla Croce della Redenzione».
26.
Idem [6° Giorno/1340]: «Tu mettesti fuori da te, dalla tua forza vitale, una schiera dopo l'altra.
Esse erano e sono una parte considerevole di te. Se ora ti sono tolte e portate
sulla via del ritorno, tu diventerai sempre più piccolo, finché alla fine non
rimarrà più che il tuo essere personale. Allora, o Lucifero, ti sarai redento
da te, dal tuo diabolico arcimaligno essere! (...) Ma
rimarrà Lucifero, rimarrà la tua anima, il tuo cuore, la tua stessa
essenza".
– * –
28.
Come aggiunta per un’illuminazione ancora migliore del procedimento del ritorno
di Sadhana, qualcosa d’altro: Si parla di quattro
passi che Sadhana deve fare. Questi sono: intendimento, pentimento, espiazione e
sottomissione incondizionata!" [Opera UR 6.
Giorno/1294].
29.
Questi quattro passi stanno certamente in relazione con le quattro prove, delle
quali si parla in altri punti dell'Opera UR, e possiamo presumere che Sadhana nella notte del Venerdì Santo è riuscita a fare
solo il primo passo: è giunta all’intendimento!
30.
Ora si tratta di pensare: se un uomo si trova in uno stato di altissima
ostinazione e grande indurimento, allora è naturale che gli sia immensamente
difficile vincere questa ostinazione. Sebbene egli ammetta già il suo torto, e anche se vorrebbe ritornare, il suo testone non glielo permette (come usiamo
dire noi in casi simili). È bloccato nella prigione della sua stessa ostinazione,
e gli costa un’immensa lotta per sfondare questo carcere. In che misura
gigantesca deve risultare questo per Sadhana, è ovvio.
31.
Essa, è giunta all'intendimento, e vuole ritornare! – Questo è il primo
passo, il principale cambiamento di volontà nella notte del Venerdì Santo. Ora
però è seguita la spaventosa lotta tra quest’intendimento, tra questo primo
volere da una parte, e la sua arroganza e la sua ostinazione dall'altra parte.
32.
Questa lotta è durata quasi 2.000 anni, ed è ancora in corso. Di questo si
legge [Opera UR - 6° Giorno/1291]: «E sarà una battaglia fino all'alba, di
questo siine certo! – Solo quest'unica notte[3]
ti è concessa …».
33.
‘Questa unica notte’ non s'intende
solo la notte del Venerdì Santo, nella quale cadde e doveva cadere la decisione
principale; diversamente, tutta la Creazione sarebbe stata dissolta, il Signore
intende sicuramente anche la notte
dell'umanità dei seguenti 2.000 anni fino
all'alba del Suo ritorno.
35.
Visto così, diventano comprensibili
anche due testi finora incomprensibili dell'Opera-Lorber: la scena tra Minerva
e Cado in "Robert Blum", e la scena tra Satana e il Vescovo Martino
sul Sole nel libro il "Vescovo Martino". Nelle due scene si lotta per
la resa di Lucifero, che però non accade, né può ancora accadere, perché l'ostinazione non è ancora vinta.
Tuttavia, Cado e Minerva ottengono un certo effetto su Sadhana,
così che qualche volta sembra come se lei volesse arrendersi. In fondo lo
vorrebbe anche, ma il suo orgoglio è ancora troppo forte.
36.
Come si vede, quindi, anche questi testi dell'Opera-Lorber non stanno in
contraddizione per il ritorno di Sadhana. Dobbiamo
solo tener presente che Sadhana si trova nella prima parte del suo ritorno, allora
tutto diventa comprensibile. Sarebbe innaturale se un tale – in tutta la sua
profondità, un caso per noi inimmaginabile – con un così altissimo grado di
orgoglio e ostinazione, durato delle eternità, che hanno indurito del tutto
l'anima di questo essere, si potesse, per così dire, dissolvere tutto in una
notte. Con mezzi naturali, cioè senza
l’impiego dell'Onnipotenza di Dio, ma venendo dal proprio interiore di Sadhana, una rapida trasformazione è totalmente
impossibile, e perciò, Dio ha anche concesso un determinato tempo per il
superamento delle quattro fasi del suo ritorno e della relativa lotta nel
proprio interiore.
37.
Tutto diventa ora più chiaro; tutte le Comunicazioni dell'Opera di Lorber e
della Dudde, che parlano di un ritorno di Lucifero nel futuro, ora sono ben comprensibili e
da inserire perfettamente nella Rivelazione-Wolf, se
teniamo presente che con ognuna di queste dichiarazioni è certamente inteso una
delle future svolte che introducono, cioè concludono questi quattro passi di
questo tempo del ritorno.
38.
Fino all’ultima fase del ritorno personale di Sadhana
c’è ben ancora da percorrere da parte sua una lunga via, perché quest’ultimo
passo significa la sua incondizionata sottomissione definitiva e la rinuncia di ogni resistenza, e più precisamente non solo nel volere, ma anche nell’azione.
39.
Dovremmo immedesimarci nelle lotte animiche di Sadhana, dobbiamo pensare a lei con amore e comprensione,
pregare per lei, perché con ciò l’aiutiamo sulla sua difficile via, nella sua
dura lotta con se stessa, e di conseguenza aiuteremmo
anche il Celeste Padre nostro a riconquistare più velocemente la Sua figlia
smarrita.
– * –
40.
Un ulteriore argomento per l’esattezza del messaggio del ritorno di Sadhana, risulta dalla meditazione sul significato della
Parola: "Vittoria sull'inferno".
42.
Tuttavia tutte queste speranze sono state deluse. «Come Vittima innocente, Egli
li aveva spiritualmente disarmati» [Johann Widmann -
conferenza del 13.03.1982]. Con la Sua Umiltà e Mansuetudine, in nessun
istante mancanti, furono definitivamente battuti, e con la Sua Resurrezione fu
anche vinta la morte della materia.
43.
Questo però non poteva essere stato tutto il successo del Suo immenso
Sacrificio. Dio aveva impiegato la Sua massima Potenza d'Amore per vincere il
duro cuore di Sadhana. Solo questa riuscita rende
completa la vittoria sull'inferno, anzi, in sostanza, questa è la vittoria vera
e propria!
44.
Che Gesù abbia adempiuto le condizioni, attraverso le quali la tenebra da parte
sua fu costretta ad attenersi ora alle condizioni da parte sua accettate, era
una vittoria esteriore, una vittoria
della Sapienza di Dio, che non
avrebbe cambiato nulla allo stato interiore
dell'inferno, alla sua unanime resistenza contro Dio.
45.
Ma in Verità è cambiato molto e di determinante: «Quando l'Onni-Uno, il Santo stesso, è
diventato Vittima, (…) allora la tenebra si è spezzata, (…) l'inferno è andato
in pezzi, (…) l'inferno non è più un regno completo, (…) esso è un popolo
diviso!» [Johann Widmann, - comunicazione 2/71 del
3. 01.81].
46.
Una frammentazione dell'inferno può aver luogo solo con ciò: che una parte dei
nemici di Dio sia vinto interiormente e
convertito. E può essere diverso? Tutte le inconcepibili sofferenze di Gesù,
questa inaudita dimostrazione del massimo Amore sacrificante, non doveva aver
conquistato almeno alcuni cuori tra i deviati? Ed è immaginabile qualcos'altro:
che il loro capo ne abbia dato l'inizio!
47.
[Johann Widmann, libro di preghiera Dr. 11]: «Sulla Croce ho rivelato la Mia altissima
Potenza, la Mia altissima forza, perché lì, dei nemici ne ho fatto degli amici.
CredeteMi: il Mio Sacrificio sulla Croce Mi ha
riportato difficili e difficilissimi avversari della Luce, e ora, come santi
soccorritori, essi aiutano nel Mio piano. Se questo Sacrificio della Croce non
fosse mai avvenuto, non sarebbe mai stato possibile riportarli indietro. Il Mio
Sacrificio sulla Croce è: … la vittoria del Mio Amore!».
48.
La vittoria dell'Amore: che da
nemici, diventano amici! Questa è la cosa più grande, la cosa più importante;
solo attraverso una tale conversione interiore,
che è una libera decisione, il centro dell'inferno, il cuore della figlia
perduta, poteva essere conquistato (e così con il tempo siano convertiti anche
gli altri nemici di Dio).
49.
Se il cuore di Sadhana non fosse conquistato, allora
sarebbe ancora non tutto compiuto.
50.
Infine, ancora un accenno: la "Visione di Ebal",
nel vol. 11 del Grande Evangelo di Giovanni (cap. 18), è con grande probabilità
un’immagine spirituale della conversione di Sadhana-Lucifero.
In una previsione lontana nel futuro, essa mostra anche, come la figlia riconquistata
(il 'figlio perduto') diventa sempre più chiara, e alla fine risplende
"nel più chiaro splendore".
51.
(Disse Ebal):
«Signore, vidi le porte del Cielo aperte, e mi splendeva incontro una chiara
Luce dalle incommensurabili profondità della Creazione. E una voce mi disse:
'Ecco, questa è la Luce del mondo che è discesa agli uomini, e ora ha preso
dimora presso loro'.
52. E poi Ti vidi
camminare, e venivi irradiato chiaramente da questa Luce e, totalmente, da
questa compenetrato, e nel Tuo Cuore ho visto ardere una fiamma che diventava
sempre più chiara. E più chiarore irradiava questa fiamma,
più scompariva la Luce che risplendeva dall'esterno.
53. Poi vidi
avvicinarsi una figura oscura, che si sforzava di coprire la Luce in Te; e in
questo sforzo vidi le schiere del Cielo, le quali guardavano timorose a questo
procedimento. Ed ecco, più la figura si sforzava di avvolgerTi
con l’oscurità, più risplendeva la Luce in Te, e infine la figura crollava
davanti a Te, abbagliata dal più potente splendore di Luce. Ma Tu toccasti
quest’oscura figura, la quale giaceva ora come morta davanti ai Tuoi piedi, e
Tu le dicesti: 'Sono beati tutti i peccatori che fanno penitenza, e nessun
peccato è così grande che non possa essere perdonato, se il peccatore prega nel
Mio Nome! Quindi: prega anche tu, affinché ti possa essere perdonato!'
54.
E continuai a vedere che le Tue mani e
piedi erano trafitti, e dal Tuo Cuore scorreva una goccia di Sangue. La figura
giacente ai Tuoi piedi assorbì in sé questa goccia di Sangue e guadagnò in
vita, e divenne sempre più chiara, finché anch’essa risplendette nello
splendore più chiaro. Allora risuonò una voce attraverso lo spazio dei Cieli:
'Vedete, ho inviato Mio Figlio, affinché Mi riportasse il perduto, ed Egli non
temette di morire, affinché ristorasse e vivificasse l'indebolito con il Sangue
del Suo Cuore! Evviva Lui, perché ora Io prendo totalmente dimora in Lui;
infatti, siamo diventati una cosa sola in eterno!'.
55. Quando questa voce
si disperse, di nuovo mi ripresi. Questa stessa oscura figura, invece, la vidi
stare prima accanto a me, sorridendomi sprezzante, come se mi volesse dire
qualcosa, e poi scomparve".
56.
Questa visione, ad Ebal del tutto incomprensibile, ma
anche al lettore del Grande Evangelo di Giovanni, in parte ancora misteriosa,
trova ora una plausibile spiegazione nella Rivelazione-Wolf.
Margareth Eckel
[Golgota]
[1] (nota italiana): Significa anche: uno stop alla caduta che si svolgeva
da eoni di tempo.
[2] (nota italiana): Come occorsero
tempi per la caduta, altrettanti tempi saranno necessari per la completa
‘remissione della colpa’. Nell’opera “Chiamata dall’universo” al cap. 16,116,
il Padre rivela: «Ora è trascorso la metà del tempo del mondo terreno (…)»,il
ché significa che la Creazione avrà da passare ancora altrettanto tempo già
trascorso, al fine di essere completamente redenta, e con essa, il completo
ritorno di Sadhana.
[3] (nota italiana) - ‘questa unica Notte’: dall’opera “Chiamata
dall’universo” apprendiamo che la Notte della Creazione, messa in rapporto con
il Giorno dell’Amore quasi concluso, seguirà per eoni di tempo, rappresentando
all’inizio il Regno millenario citato in Apocalisse [cap. 20] dopo del quale,
seguirà questo tempo ‘la Notte’, in cui potrà avvenire il completo ritorno di
Sadhana e la spiritualizzazione di tutta la materia. Solo dopo tale periodo,
potrà avvenire l’avvento dell’Aurora e poi del Giorno della Pace o Giorno di Festa.